L’amico ritrovato, Fred Ulhman

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Devilysh
view post Posted on 21/3/2009, 22:37




Nel 1971 uno scrittore tedesco di nome Fred Uhlman pubblicò un libro dove narrava tramite un romanzo le vicende della sua vita.
Il romanzo in questione è intitolato “L’amico ritrovato” e parla della storia e della forte amicizia che nasce tra Konradin Von Hohenfels (giovane rampollo di una famiglia di nobili tedeschi) ed Hans Schwarz (figlio di un ufficiale tedesco di origine ebraica).
Tra i due l’amicizia stenta a sbocciare fin quando Konradin non deciderà di fare il primo passo verso Hans e subito sarà idillio tra i due.
La loro amicizia crescerà come cresce l’amore tra due fidanzati che hanno paura di camminare mano nella mano perchè ancora non sono sicuri dei sentimenti che provano l’uno per l’altro, ma alla fine il tutto si rivelerà come il più bel fiore cresciuto nel pieno del deserto.
Lo scrittore nel narrare questo percorso non è avido di particolari ed allegorie che riportano ad una visione dolce e romantica di quella Germania che allora era lo scenario del più tremendo crimine contro l’uomo ovvero la “Deportazione”.
Il tutto però è destinato a finire quando una sera tra i due amici scoppia la scintilla del pregiuduzio razziale; infatti Konradin non si degnerà di salutare l’amico Hans a causa del suo retaggio ebreo.
Da lì in poi Hans e Konradin non si rivredanno mai più, ma mai più si dimenticheranno.
Il primo (Konradin) dopo aver capito che Hitler non era quel salvatore da tutti profetizzato parteciperà ad un agguato teso al dittatore ma verrà scoperto e giustiziato; il secondo (Hans) invece trasferitosi in America per sfuggire alle deportazioni diventerà un avvocato e durante una giornata qualunque riceverà notizia della morte dell’amico...quel fedele e caro amico lasciato trenta anni prima in quella Germania che li aveva divisi a causa della pazzia di un solo uomo.


Dopo aver letto questo libro non si può più rimanere indifferenti ai crimini che si commettono per una stupidaggine.
Io credo che lo scrittore abbia voluto evidenziare l’allontanamento di due amici come il “crimine in assoluto”.
Io lessi questo libro a tredici anni durante uno dei periodi più brutti della mia vita ed ora che ne ho ventuno ancora lo porto con me come esempio da elargire ai ragazzi di oggi.
Purtroppo è brutto da dire ma i tempi sono cambiati e trovare un “vero amico” oggi è come trovare la fonte dell’eterna giovinezza.
L’amicizia oramai non è più definibile in quanto concetto è credo che questo sia un errore perchè si finisce sempre col confondere un legame forte e duraturo nel tempo con un minimo di relazione vissuta con sfondo d’uso.
In questo io credo che non ci sia differenza tra uomo e donna perchè credo che l’amico sia quel soggetto dalle mille facce dal quale non ci si libererà mai più e sopratutto non si avvertirà il bisogno di farlo in quanto grazie a lui noi sentiremo di aver completato un altra parte di noi stessi.

Ragazzi se non avete ancora letto questo capolavoro correte in libreria a comprarlo perchè in cambio di pochi euro (che dovrebbero aggirarsi attorno ai sette,otto euro) avrebbe una lezione che vi durerà per la vita.
 
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